Quello che si osserva è come la fotografia di un corpo e ci appare come il risultato di un processo di annerimento del lenzuolo assolutamente lievissimo.
Si vede che non si tratta di una fibra di lino annerita come se la si scaldasse con un ferro da stiro o con un fiammifero o col sole, o con un acido o qualsiasi altra cosa che possa ottenere un effetto simile, ma appare, alla luce dalle analisi microscopiche come un effetto di colorazione che è assolutamente superficiale, su tutto il telo sindonico.
La quantità di materia che ha subito una variazione cromatica sezionando il telo è veramente minima: non si tratta dell’annerimento dell’intero del filo di lino da parte a parte ottenuto dalla somma di tante fibre, non si tratta dell’annerimento di una sola fibra di lino che misura 0,3 mm. Non si tratta dell’annerimento di una delle centinaia di microfibrille di lino che che compongono una singola fibra di lino e che misurano pochi micron, (millesimi di millimetro), ma solo dell’annerimento della superficie di una singola microfibrilla, insomma un effetto che inconfutabilmente la scienza misura come di un milionesimo di mm all’interno della superficie di tutte le microfibrille annerite del telo sindonico.
Chi opera nel mondo delle arti grafiche e della stampa offset sa che gran parte delle immagini sulla lastre da stampa, che vengono utilizzate avviene ormai da anni attraverso una tecnologia detta CTP, computer to plate, dove attrezzature specifiche munite di teste a laser o a diodi con diverse tipologie di frequenza e di potenza sono in grado di impressionare le lastre di vario tipo, con gradi di precisione sempre migliori.
Viene quindi spontaneo il paragone tecnico con le moderne lastre di CTP: la dimensione riproducibile minima dei retini oggi scrivibili dai migliori laser sulle migliori lastre è ad oggi di 10 micron-20 micron, 0,001-0,002 mm, esse danno a chi osserva lo stampato lo stesso effetto di una stampa foografica ad altissima qualità.
L'effetto di annerimento superficiale anche se si tratta di un effetto sulla superficie delle fibre, viene misurato sulla Sindone è solo di 0,000001 mm, un fattore di 1000 più preciso!
Un altro aspetto fondamentale che distingue la zona annerita è il tipo di colorazione, particolare e costante.
Diversi scienziati dagli anni '70 si sono cimentati nel tentativo della riproduzione dello stessi due effetti annerimento superficiale e colorazioni simili, e solamente di recente a Frascati gli scienziati presso l’ENEA istituto famoso per lo studio dei laser per la colorazione dei tessuti, sono riusciti a scoprire una procedura che trasforma la superficie delle fibrille, in maniera simile alla Sindone.
Riportiamo parte dell'intervista dal sito dell’Enea dello studioso:
"A seguito di questo seminari e successivi incontri tra gli autori, si decise di iniziare una campagna di misure di irraggiamento di speciali tessuti di lino con i laser ad eccimeri in dotazione ai Laboratori di Frascati (P. Di Lazzaro, D. Murra), e di studiarne gli effetti in connessione con la immagine sindonica.
Dopo un avvio piuttosto lento a causa di difficoltà tecnico-sperimentali e sconfortante per la mancanza di risultati tangibili, ad un certo momento si è riusciti ad imbroccare la strada giusta ed in poco tempo sono stati ottenuti molti risultati che quanto meno possiamo definire interessanti.
Infatti i tessuti di lino sono stati colorati in modo permanente in condizioni estremamente ristrette di intensità e struttura temporale dell’irraggiamento. Inoltre la colorazione possiede caratteristiche che per alcuni aspetti sono simili a quelle dell’immagine sindonica, e per altri aspetti diverse ma riconducibili a quelle sindoniche se si tiene conto delle condizioni sperimentali utilizzate.
In conclusione i risultati ottenuti fino ad ora sono compatibili con l’ipotesi iniziale che l’immagine corporea della Sindone di Torino sia stata generata da un intenso lampo di luce direzionale e contenente una forte componente di raggi ultravioletti."
Travate qui l'intera intervista:
http://titano.sede.enea.it/Stampa/skin2col.php?page=eneaperdettagliofigli&id=166
Trovate qui il documento PDF con lo studio scientifico:
http://opac.bologna.enea.it:8991/RT/2011/2011_14_ENEA.pdf
Concludendo, l’immagine impressa sul telo sindonico rappresenta quindi qualcosa per l’uomo moderno ancora non tecnicamente riproducibile ma in maniera verosimile ottenibile da un potentissimo lampo di luce, scientificamente pari a quello prodotto da 14.000 laser per una breve durata, solo qualche miliardesimo di secondo, una provocazione all'intelligenza, scrisse all'epoca il Beato Giovanni Paolo II.